OSTEOPOROSI
Articolo di Federico Bontardelli
Valutazione del rischio di frattura
Il primo passo nella gestione
dell’osteoporosi si basa sulla valutazione del profilo di rischio di
frattura individuale ricercando i fattori di rischio di fragilità ossea e
di cadute attraverso l’anamnesi, bisognerà porre particolare attenzione a:
- Anamnesi Famigliare:
- Fratture patologiche nei famigliari di I grado.
- Anamnesi Fisiologica:
- Menopausa precoce. Ipogonadismo dell’uomo.
- Abitudini voluttuarie: fumo, assunzione di più di 3 unità di alcol al giorno.
- Scarsa attività motoria.
- Anamnesi Patologica Remota:
- Fratture ricorrenti per traumi lievi.
- Endocrinopatie: ipercortisolismo; ipertiroidismo; iperparatiroidismo; diabete mellito.
- Malattie infiammatorie croniche: artrite reumatoide; malattie infiammatorie intestinali.
- Malassorbimento: celiachia; resezioni intestinali; nutrizione parenterale totale.
- Insufficienza renale (dal grado moderato); ipercalciuria; tubulopatie.
- Trapianto d’organo
- Neoplasie
- Anamnesi Farmacologica
- Inibitori di pompa protonica.
- Corticosteroidi sistemici (trattamenti >3 mesi).
- Psicofarmaci in genere (triciclici, SSRI …).
- Antiepilettici (difenilidantoina, carbamazepina acido valproico).
- Analoghi del LHRH; antiandrogeni; inibitori dell’aromatasi.
- Tiroxina (specie a dosi TSH soppressive).
- Colestiramina.
- Terapie antiretrovirali.
- Eparina (trattamenti > 50 giorni).
- Glitazoni.
Una volta analizzata la presenza/assenza dei fattori sopracitati, sarà necessario stimare il rischio di frattura attraverso calcolatori di rischio individuale:
Incrociando i dati raccolti nell’anamnesi ed il risultato del calcolatore di rischio, potremo determinare se:
- Fare la MOC
- Iniziare una terapia
Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC)
Quando richiedere una MOC:
- In donne o uomini ad aumentato rischio di frattura per anamnesi o fattori di rischio non quantificati nei calcolatori.
- Se il calcolatore prevede un rischio di frattura intermedio e si è indecisi.
Quando non richiedere una MOC:
- In donne <65 anni senza fattori di rischio (la menopausa non è indicazione sufficiente).
- In uomini senza fattori di rischio.
- In persone che seguono una terapia di efficacia riconosciuta (un’ulteriore riduzione della massa ossea in terapia non rappresenta automaticamente una indicazione a cambiare cura).
- In genere non prima di
- 2 anni dal precedente controllo se presente osteopenia.
- 7 anni se il dato di base era normale.
Trattamento con Bifosfonati
Quando iniziare una terapia:
- Dopo una frattura patologica, anche con MOC normale.
- Se il calcolatore prevede un rischio di frattura >20% a 10 anni.
- Se il/la paziente ha una MOC con
- T-score <-4,0
- T-score <-3,0 associato ad altri fattori di rischio
- In caso di terapia corticosteroidea di durata >3 mesi.
In prevenzione primaria sono ampiamente utilizzati pur avendo evidenze meno convincenti. In assenza di dati di confronto affidabili, l’alendronato in somministrazione giornaliera in donne post-menopausa resta la molecola di riferimento.
Per quanto tempo? Non oltre i 5 anni tranne che in donne ad alto rischio o con quadri impegnativi di fratture vertebrali.
Razionale |
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Per
comprendere a fondo come gestire correttamente una paziente con
osteoporosi (o semplicemente in età post-menopausale) bisogna partire
dalla definizione che recita: “L’osteoporosi è un disordine scheletrico
caratterizzato dalla compromissione della resistenza ossea, con
conseguenti aumento della fragilità scheletrica e predisposizione alle
fratture”. Pertanto, è importante sottolineare il concetto che
l’osteoporosi non è una malattia dell’osso ma un fattore di rischio per
frattura. Infine, sulla gestione di questa condizione ci sono poche
evidenze e molte incertezze:
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