Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Svelato il perché con gli anni si accumula grasso sull’addome e non si riesce più a smaltirlo

Immagine
Le cellule del sistema immunitario, interagendo con il sistema nervoso, controllano il metabolismo, anzi lo ‘inceppano’. Un gruppo di ricercatori di Yale ha scoperto che un tipo particolare di macrofagi che vive ‘in simbiosi’ con le terminazioni nervose del tessuto adiposo, blocca il segnale ‘sciogli-grasso’ trasmesso dalle catecolamine. Riducendo le concentrazioni dell’inflammasoma NLRP3, un recettore implicato nel controllo dell’infiammazione, il ‘difetto’ dei macrofagi senescenti viene corretto e il grasso tornava a ‘sciogliersi’ 30 SET - Man mano che gli anni passano, il grasso si accumula con sempre maggior facilità a livello dell’addome e questo porta ad un aumentato rischio di patologie croniche. Sistema nervoso e sistema immunitario parlano tra loro per controllare metabolismo e infiammazione. E uno studio pubblicato come ‘lettera’ su Nature suggerisce una possibile spiegazione al perché sia così difficile ‘bruciare’  il grasso viscerale, apren

Acidi grassi: omega-5 antinfiammatorio

Immagine
articolo di Elisa Muzi Cosa c’è oltre gli omega-3 e gli omega-6, ben più conosciuti? Andiamo alla scoperta di quegli acidi grassi polinsaturi meno “famosi” , ma ugualmente molto importanti per la nostra salute Acidi grassi: Omega-5 Si tratta dell’acido Punicinico, noto anche come acido tricosanico, un grasso polinsaturo addirittura sconosciuto fino a poco tempo fa . Il primo a studiarlo e a metterne in luce le incredibili proprietà benefiche è stato il biochimico di origini russe Zakir Ramazanof. In particolare, questo acido è importante perché svolge un’azione antinfiammatoria e antidolorifica paragonabile a quella dell’aspirina, dunque utile in situazioni come cefalee e reumatismi. L’aspetto più interessante degli omega-5 riguarda però la prevenzione e la cura di due disturbi prettamente femminili: il cancro alla mammella e l’endometriosi . Se qui da noi sono poco utilizzati, nei centri di chirurgia vascolare degli Stati Uniti rappresentano

I mille volti del dolore

Immagine
“ Ma de’ mali il peggior, miseria estrema è il cruccio del dolor che giunto al colmo travolge ogni costanza ” ( John Milton) Questa descrizione del dolore di John Milton è incisiva ed emozionante.  Non si tratta di una espressione generata dalla fantasia del poeta inglese ma della drammatica testimonianza di una esperienza personale di dolore.   John Milton era infatti affetto da una grave forma di gotta.  Chi è colpito da gotta conosce bene il dolore nelle sue due varianti estreme: quello acuto, brutale e violentissimo dell’attacco acuto, e quello cronico ed ingravescente della gotta tofacea. Il principale denominatore comune della maggior parte delle malattie reumatiche più gravi è rappresentato dal dolore cronico. La definizione tradizionale di dolore cronico è quella di un “ dolore che si protrae oltre i tempi normali di guarigione di una lesione o di una infiammazione, abitualmente 3-6 mesi, e che perdura per anni ”. Il dolore cronico è una co

Quali sono le informazioni che un paziente con artrite reumatoide dovrebbe avere ben chiare sulla propria malattia?

Immagine
Secondo la National Rheumatoid Arthritis Society britannica vi sono otto informazioni essenziali che ogni paziente con artrite reumatoide dovrebbe avere ben chiare nella propria mente: Il magazine Artrite reumatoide   01 La malattia dura tutta la vita. 02  L’artrite reumatoide non è una malattia delle persone anziane. Può manifestarsi ad ogni età anche se nella maggior parte dei casi l’esordio della malattia si manifesta fra i 40 e i 60 anni. 03  Le manifestazioni cliniche della malattia sono alquanto variabili da soggetto a soggetto sia per le modalità di esordio ed il numero di articolazioni colpite sia per quanto concerne l’evoluzione nel tempo. In alcuni soggetti si possono registrare riacutizzazioni seguite da fasi di attenuazione apparentemente spontanea. 04  La malattia non colpisce solo le articolazioni. Fra i bersagli dell’artrite reumatoide figurano l’occhio, il polmone, l’apparato cardiovascolare. Possono essere particolarmente frequenti anche mani

Arterite a cellule giganti (arterite temporale)

Immagine
L’arterite gigantocellulare appartiene al gruppo delle vasculiti e si caratterizza per l’interessamento dell’aorta e dei suoi rami principali, con una predilezione per le branche extracraniche della carotide, tra le quali rientra l’arteria temporale. Colpisce generalmente pazienti di età superiore ai 50 anni, con una incidenza che aumenta con l’aumentare dell’età ed una predilezione per il sesso femminile. Il quadro clinico dell’arterite gigantocellulare si caratterizza per la variabile combinazione di manifestazioni sistemiche e “distrettuali” specie a livello del distretto craniale.  L’interessamento delle arterie temporali costituisce l’espressione più nota e caratteristica della malattia. Fra le manifestazioni sistemiche figurano: febbre , astenia , malessere generale , calo di appetito e di peso e sudorazione notturna . Fra le manifestazioni legate all’impegno delle arterie del distretto craniale rientrano: cefalea temporale (mono-bilaterale, ma an

La sindrome di Sjogren

Immagine
  La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria cronica su base autoimmune che si caratterizza principalmente per il danno delle ghiandole esocrine ed in particolare delle ghiandole salivari e lacrimali. Si distinguono una sindrome di Sjögren primaria ed una forma associata ad altre malattie del connettivo.   La sindrome di Sjögren, analogamente ad altre malattie autoimmuni, presenta una eziologia multifattoriale, per l’embricarsi di fattori genetici, di un’alterata regolazione della risposta immune, di un possibile innesco virale e di una modulazione della risposta immune da parte degli ormoni sessuali. È possibile ipotizzare quindi, che, in soggetti geneticamente predisposti, un agente eziologico (virale) sia responsabile di un’intensa attivazione del sistema immunitario, localizzata prevalentemente a livello delle ghiandole esocrine. La sindrome di Sjögren si caratterizza per la comparsa progressiva di secchezza oculare (xeroftalmia), spesso associat

ENTEROARTRITI (artrite enteropatica o entesoartrite enteropatica)

Immagine
Le enteroartriti sono un gruppo di affezioni che rientrano nell’ambito più generale delle spondiloartriti sieronegative. Le manifestazioni infiammatorie a livello delle articolazioni periferiche dei tendini, delle entesi e della colonna vertebrale si associano caratteristicamente con la presenza di una malattia infiammatoria cronica intestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn, morbo celiaco, sindrome da bypass intestinale, infezioni batteriche intestinali, colite pseudomembranosa) .  La comparsa di artrite nel corso delle predette condizioni presenta un’ampia variabilità (10-50%). Non vi è una particolare predilezione tra i sessi. Il forte legame tra patologia infiammatoria intestinale e spondiloartriti è ulteriormente testimoniato dal fatto che una infiammazione intestinale sub-clinica evidente all’esame endoscopico si osserva in circa 1/3 dei soggetti con spondiloartropatie. Le caratteristiche cliniche ed evolutive dell’impegno articolare in pazienti con

Il coenzima Q 10: alleato contro invecchiamento e malattie croniche - Dr Debora RASIO

Immagine
  19 ottobre 2017 della Dott.ssa Debora Rasio  Il coenzima Q10 è un nutriente essenziale che dovremmo tutti  conoscere per il suo ruolo centrale nel corretto funzionamento delle cellule.  Fondamentale nella produzione di energia Permette ai mitocondri, le nostre centralini energetiche, di trasformare i grassi e il glucosio in ATP; ovvero in energia. Svolge questo ruolo per una sua caratteristica fondamentale: la capacità di accettare e donare elettroni. A seconda del numero di elettroni si trova nelle cellule in diversi stati di ossidazione: la forma completamente ossidata si chiama ubiquinone o coenzima Q10, la forma completamente ridotta (che ha due elettroni, due protoni e due atomi di idrogeno in più) si chiama ubiquinolo. Questo movimento di elettroni avanti e indietro fra ubiquinone e ubiquinolo si verifica continuamente nei mitocondri e partecipa alla trasformazione del cibo in energia. Possiamo quindi intuire quanto sia importante avere adeguate concentr

OSTEOPOROSI

Immagine
Articolo di Federico Bontardelli Valutazione del rischio di frattura Il primo passo nella gestione dell’osteoporosi si basa sulla valutazione del profilo di rischio di frattura individuale ricercando i fattori di rischio di fragilità ossea e di cadute attraverso l’ anamnesi , bisognerà porre particolare attenzione a: Anamnesi Famigliare: Fratture patologiche nei famigliari di I grado. Anamnesi Fisiologica: Menopausa precoce. Ipogonadismo dell’uomo. Abitudini voluttuarie: fumo, assunzione di più di 3 unità di alcol al giorno. Scarsa attività motoria. Anamnesi Patologica Remota: Fratture ricorrenti per traumi lievi. Endocrinopatie: ipercortisolismo; ipertiroidismo; iperparatiroidismo; diabete mellito. Malattie infiammatorie croniche: artrite reumatoide; malattie infiammatorie intestinali. Malassorbimento: celiachia; resezioni intestinali; nutrizione parenterale totale. Insufficienza renale (dal grado moderato); ipercalciuria; tubulopatie. Trapianto d’organo Neop

L’inquadramento Precoce delle Malattie Reumatiche

Immagine
Articolo di Gianluigi Bajocchi Le malattie reumatiche sono circa novanta. Considerando tra queste solo le più importanti, selezionate per frequenza o per severità di prognosi, possiamo ridurne il numero a una ventina. (vedi figura) Di seguito sono riportate cinque grandi classi di malattie reumatiche e per ciascuna gli elementi clinico-anamnestici e di laboratorio utili a riconoscerle. Artriti infiammatorie (prototipo: Artrite Reumatoide) Famigliarità positiva per artriti Esordio recente (1-3 mesi) Artrite ad andamento persistente (per >6 settimane e <1 anno) Localizzazione (distale: mani e piedi) Progressiva aggiunta di articolazioni coinvolte (non artrite migrante) Intensa e prolungata (>30 min) rigidità articolare al risveglio Dolore articolare anche a riposo Sintomatologia sistemica Elevazione della VES e/o PCR e/o FR e/o anti-corpi anticitrullinati (anti-CCP) Anemia normocitica lieve (secondaria alla flogosi) Dimostrazione di elevata sinovite all’ecogr

I SEGRETI DELLA VITAMINA D

Immagine
  Livelli più bassi di vitamina D si correlano con un più elevato rischio di decesso per malattie cardiovascolari e tumori. Basta questo dato, emerso da una ricerca apparsa sul British Medical Journal che ha preso in esame oltre 26.000 persone aggregando i risultati di otto diversi trial clinici, per dare ragione dell’attenzione che la scienza presta oggi a quella che, più che semplice vitamina, andrebbe considerata un vero e proprio ormone. E’ quanto pensa Maurizio Cutolo, docente di Reumatologia all’Università di Genova e presidente dell’Eular (European League against Rheumatism). Sono almeno quattro, secondo gli ultimi studi, le funzioni che la vitamina esplica nell’organismo umano. Oltre a l’assorbimento e l’uso del calcio a livello del tessuto osseo, la vitamina D è implicata nella prevenzione e protezione da infezioni croniche come la tubercolosi, di alcune forme di cancro come quello della mammella, della prostata e dell’intestino, addirittura di alcune malattie

Polimialgia Reumatica associata a vasculite sistemica

Immagine
In circa il 15% dei malati, la Polimialgia Reumatica si associa ad una vasculite sistemica: l' ARTERITE TEMPORALE (a cellule giganti - di Horton) . Questa condizione associata rende necessario un approfondimento diagnostico maggiore e un trattamento più "vigoroso". In aggiunta alla sintomatologia della PMR il malato lamenta intensa cefalea in corrispondenza delle tempie dove le arterie temporali si possono dimostrare tumefatte lungo il loro decorso e talvolta non è avvertibile il polso (la normale pulsazione). In casi più gravi, dove la vasculite determina un ostacolo al flusso arterioso, possono manifestarsi disturbi della vista (raramente fino alla cecità) e dolore alla masticazione. La complicazione oculistica, soprattutto, impone, per la gravità, una diagnosi tempestiva mediante l'esecuzione di una biopsia dell'arteria che dimostra la presenza (all&#

LA POLIMIALGIA REUMATICA (PMR)

Immagine
articolo del Dott Roberto Gorla -  reumatologo  E' una sindrome relativamente frequente (1 caso ogni 1000 abitanti di età superiore a 50 anni) che colpisce soggetti con età superiore a 50 anni. Non è nota la causa. E' caratterizzata da dolore, rigidità e impaccio funzionale dei cingoli (collo, spalle, anche e cosce) e da un imponente stato infiammatorio generalizzato (incremento di VES e PCR agli esami di laboratorio). I soggetti colpiti (sono colpiti entrambi i sessi) presentano, in modo generalmente acuto, una grave compromissione delle condizioni generali con dolore importante diffuso, intensa stanchezza, notevole riduzione della forza muscolare con incapacità a svolgere le comuni attività quotidiane. In alcuni casi si osserva febbricola, inappetenza e calo del peso corporeo. Questi sintomi allarmano notevolmente il malato e i familiari (spesso anche i medi

Patient empowerment

Immagine
Il concetto di empowerment del paziente è in realtà complesso e conviene definirlo in modo articolato, includendovi diverse componenti, a loro volta formate da più componenti. Per dire che il lavoro di empowerment è riuscito, occorre che il paziente, oltre ad avere una certa sicurezza e padronanza, abbia una buona alfabetizzazione sanitaria e che possegga una serie di abilità essenziali per affrontare efficacemente i problemi e le decisioni della salute e delle cure. Peter Schulz e Kent Nakamoto, in un articolo del 2013 su Patient Education and Counseling , insistono sull'importanza di distinguere tra padronanza, mastery , e alfabetizzazione sanitaria, health literacy , sottolineando che occorrono entrambe. Portano casi in cui c'è l'una senza l'altra e nascono problemi. Il rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i bambini a seguito di notizie infondate sul rischio di autismo dovuto al vaccino è un esempio di alta padronanza e bassa alfabetizzazi