"LA VITAMINA D E LA SINDROME DELL’OCCHIO SECCO" Dr. Stefano GERVASI


SINDROME DELL’OCCHIO SECCO  


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Dr. Stefano Gervasi

Uno studio coreano ha chiarito che chi ne soffre ha spesso bassi livelli di vitamina D nel sangue.


"La sindrome dell’occhio secco si manifesta con un fastidio agli occhi, assai intenso e soprattutto quotidiano, determinato da un difetto nella produzione delle lacrime. In pratica queste ultime non riescono a svolgere al meglio la loro funzione protettiva della superficie dell’occhio e si scatena l’infiammazione. I sintomi si manifestano con: rossore, bruciore, fastidio alla luce e prurito.
Ricercatori coreani del dipartimento di oftalmologia dell’Università di Seul, hanno voluto verificare se i pazienti che soffrono di questo disturbo hanno qualche mancanza di tipo nutrizionale. E hanno potuto osservare che i pazienti arruolati per la ricerca avevano nel proprio sangue bassi livelli di vitamina D al di sotto della soglia ottimale.
I ricercatori hanno concluso la loro ricerca, pubblicata su PLos One, affermando che effettivamente la maggior parte di coloro che soffrono della sindrome dell'occhio secco svolge lavori di ufficio e quindi, il passare molto tempo davanti ad un monitor di un computer non li aiuta in quanto dimenticano di strizzare o ammiccare gli occhi. Ricordarsi sempre che ammiccare è importantissimo: non c’è altro modo per distribuire le lacrime sulla superficie oculare. Ma soprattutto, dicono, passando molto tempo al chiuso non sintetizzano la vitamina D necessaria al loro fabbisogno. E per questo motivo, suggeriscono che una integrazione appropriata di vitamina D potrebbe essere molto importante per il loro problema Oculare.
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PER COMPLETEZZA DI INFORMAZIONE IL MIO CONSIGLIO RIVOLTO A CHI PASSA PER LAVORO MOLTE ORE DAVANTI AL COMPUTER E’ QUELLO DI PRENDERSI UNA PAUSA DI 5 MINUTI OGNI ORA(ESEMPIO: SI LAVORA PER 55 MINUTI E STOP PER 5 MINUTI).

EFFETTI COLLATERALI E CONTROINDICAZIONI
 
1) SE SI VUOLE ASSUMERE VITAMINA D DURANTE LA GRAVIDANZA NON SUPERARE IL DOSAGGIO MASSIMO DI 4000 UI AL GIORNO. ESEGUIRE OGNI 45 GIORNI IL DOSAGGIO NEL SANGUE DELLA VITAMINA D 25 (OH) PER VERIFICARE POSSIBILE IPERVITAMINOSI D (SE SI VERIFICA TALE EVENTO SOSPENDERE E NON PROEGUIRE CON LA SOMMINISTRAZIONE ORALE DELLA VITAMINA D PERCHE’ SI POTREBBERO VERIFICARE SERI PROBLEMI AGLI ARTI DEL NASCITURO);

2) NON ASSUMERE VITAMINA D IN PRESENZA DI IPERCALCEMIA;

3) NON ASSUMERE VITAMINA D IN PRESENZA DI SARCOIDOSI CON PATOLOGIE RENALI;

4) NON ASSUMERE VITAMINA D IN PRESENZA DI ISTOPLASMOSI CON PATOLOGIE RENALI;

5) NON ASSUMERE VITAMINA D IN PRESENZA DI LINFOMA CON PATOLOGIE RENALI;

6) NON ASSUMERE VITAMINA D IN PRESENZA DI TUBERCOLOSI CON PATOLOGIE RENALI;

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE:
NON DEVONO ESSERE ASSUNTI FARMACI O INTEGRATORI DI VITAMINA D CONTEMPORANEAMENTE A QUESTE CLASSI DI FARMACI:
ANTIACIDI A BASE DI ALLUMINIO; CALCIPOTRIENE, DIGOSSINA, DILTIAZEM, VERAPAMIL, DIURETICI TIAZIDICI, CIMETIDINA, EPARINA, ENOXAPARINA, DALTEPARINA, TINZAPARINA.
DEVONO PASSARE 3-4 ORE DALL'ASSUNZIONE DELLA VITAMINA D DAI FARMACI SOPRASCRITTI"
 

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