NUOVI TEST SULLA BIOATTIVITA' DEL RISO NERO (studio pubblicato su PUBMED)




http://www.enjoeat.eu/image/catalog/Pasta%20e%20Riso/riso_Venere_EnjoEat.jpg

Recent advances on bioactivities of black rice.

 

Author information

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aCollege of Biotechnology, Universidade Federal do Pará & Centre for Valorization of Amazonian Bioactive Compounds, Belém-PA, Brazil bCenter of Investigation in Clinical Nutrition, Université catholique de Louvain, Louvain-la-Neuve, Belgium cLife Sciences Institute, Université catholique de Louvain, Louvain-la-Neuve, Belgium dPharmacognosy research group, Louvain Drug Research Institute, Université catholique de Louvain, Brussels, Belgium.
Astratto
SCOPO DELL'ANALISI:

Il riso nero è stato consumato per secoli in paesi asiatici come la Cina, la Corea o il Giappone. Al giorno d'oggi, estratti e derivati ​​sono considerati alimenti funzionali benefici a causa del loro alto contenuto in diverse molecole bioattive come antociani, altri fenolici e terpenoidi. Lo scopo di questa recensione è di riassumere e discutere i recenti sviluppi sulle bioattività del riso nero.


RISULTATI RECENTI:

Alcuni steroli e triterpenoidi con potenziali proprietà antitumorali già testati in vitro e in vivo sono stati isolati e identificati da estratti di crusca di riso nero. La protezione contro l'osteoporosi è stata suggerita per la prima volta per gli estratti di riso nero. A causa delle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, il riso nero protegge anche il fegato e i reni dalle ferite. Uno studio clinico ha riportato l'interesse del riso nero in caso di ritiro di alcol.


SOMMARIO:

Recentemente sono stati raggiunti numerosi progressi nella comprensione dei potenziali effetti biologici del riso nero e dei suoi derivati. Confermano inoltre che il riso nero dovrebbe essere considerato come una fonte promettente di alimenti funzionali che promuovono la salute e che prendono di mira una vasta serie di malattie non infettive. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi clinici per supportare i risultati evidenziati in questa recensione.











FONTE  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28858891?fbclid=IwAR1SgW6l3DvyjFVf2Ih8g9K0J9Z0kCkia0FIHDmMDPvj_2g0dqdElzLHu-w

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